About

Home / About
A proposito di SMEA
F
#drop-caps-674011feb6ed1 {background-color:#254555 !important;}#drop-caps-674011feb6ed1 {padding:2px !important;}#drop-caps-674011feb6ed1 {font-size:20px !important;}

ondata a Roma nel 1966 al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la rivista Studi Micenei ed Egeo-Anatolici (SMEA) è il più importante periodico italiano, e uno dei più importanti a livello internazionale, per l’archeologia e la storia del bacino dell’Egeo e del Mediterraneo orientale nell’età del Bronzo e nella prima età del Ferro. Inizialmente inclusa nella serie Incunabula Graeca, dal 1992 ha assunto carattere di rivista autonoma.

Facendo seguito alla rifondazione degli istituti romani di antichistica del CNR, nel 2015 SMEA Nuova Serie è diventata un periodico dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico. In occasione di tale trasformazione la rivista è stata integralmente rinnovata ed è diventata accessibile tramite internet. SMEA Nuova Serie è un periodico peer-reviewed con frequenza annuale. È prodotta a Roma, in versione cartacea e in formato digitale, dalle Edizioni Quasar, e prevede la pubblicazione occasionale di volumi monografici. Il suo Direttore è Anna Lucia D’Agata. La rivista ha un Comitato Editoriale e un Comitato Scientifico dei quali fanno parte studiosi noti a livello internazionale.

Per acquistarla accedi tramite iscrizione individuale o istituzionale. Per individuare gli articoli o i volumi scaricabili gratuitamente vai ad archivi.

About
F
#drop-caps-674011feb7f2f {background-color:#b21120 !important;}#drop-caps-674011feb7f2f {padding:2px !important;}#drop-caps-674011feb7f2f {font-size:20px !important;}

ounded in Rome in 1966 at the Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Studi Micenei ed Egeo-Anatolici (SMEA) is the most important Italian journal, and one of the most important at an international level, for the history and archaeology of the Aegean basin and the Eastern Mediterranean in the Bronze and the Early Iron Age. While originally part of the Incunabula Graeca series, since 1992 SMEA has acquired an autonomous status.

As a result of a major restructuring at the Consiglio Nazionale delle Ricerche, in 2015 SMEA Nuova Serie  has become a journal of Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico. Its format has been redesigned and its content has become accessible online. SMEA Nuova Serie is a peer-reviewed journal. It appears annually in printed and digital forms, and is produced and distributed by Edizioni Quasar. Occasionally SMEA Nuova Serie publishes supplementary volumes. Anna Lucia D’Agata is the Editor, and the journal has an Editorial Board and an Advisory Editorial Board including scholars of international repute.

Access to the digital content is through individual subscription and institutional subscription. Some past articles are available for download in the archives section of this website.

Comitato editoriale / Editorial Board

Direttore / Editor
Anna Lucia D’Agata (ISPC, CNR, Roma)

Comitato editoriale / Editorial Board
Marco Bettelli (ISPC, CNR, Roma)
Maurizio Del Freo (ISPC, CNR, Roma)
Andrea Di Renzoni (ISPC, CNR, Roma)
Yannis Galanakis (University of Cambridge)
Luca Girella (Università Telematica Internazionale Uninettuno, Roma)
Anna Judson (University of Cambridge)
Françoise Rougemont (CNRS, Paris)
Agnese Vacca (Università degli Studi di Milano)

Comitato Scientifico/ Advisory Editorial Board
Mary Bachvarova (Willamette University, Salem, Oregon)
Fritz Blakolmer (University of Vienna)
Harriet Blitzer (Buffalo State College, New York)
John Bintliff (Leiden University)
Eva von Dassow (University of Minnesota)
Birgitta Eder (Austrian Academy of Sciences, Vienna)
Maurizio Giangiulio (Università di Trento)
Carl Knappett (University of Toronto)
Fikri Kulakoğlu (University of Ankara)
Thomas G. Palaima (University of Texas at Austin)
Peter Pavúk (Charles University, Prague)
Jeremy B. Rutter (Dartmouth College)
Recai Tekoğlu (Dokuz Eylül University, Izmir)
Andreas Vlachopoulos (University of Ioannina)
Helène Whittaker (University of Gothenburg)

Staff tecnico / Technical Staff
Salvatore Fiorino (ISPC, CNR, Roma)

Stampa e distribuzione/ Printing and Distribution
Edizioni Quasar

#mk-tabs-674011feb5808 .mk-tabs-tabs li.ui-tabs-active a, #mk-tabs-674011feb5808 .mk-tabs-panes, #mk-tabs-674011feb5808 .mk-fancy-title span{ background-color: #ffffff; }
 

SMEA Fascicolo 1 (Incunabula Graeca XI) 1966

Carlo Gallavotti, Editoriale

C
#drop-caps-674011fec2ca2 {background-color:#638581 !important;}#drop-caps-674011fec2ca2 {padding:2px !important;}#drop-caps-674011fec2ca2 {color:#ffffff !important;}#drop-caps-674011fec2ca2 {font-size:20px !important;}

on questo volume s’inizia una serie di ‘Studi micenei ed egeo-anatolici’ che saranno pubblicati ad intervallo di tempo non regolare nella collana degli ‘Incunabula Graeca’. 

Il progetto di pubblicare questa serie di volumi miscellanei fu discusso da parecchi colleghi micenologi convenuti presso il Centro di Studi Micenei a Roma, il 5 aprile 1965, in occasione del primo concorso per la libera docenza in Filologia Micenea. Questa nuova disciplina, come materia d’insegnamento universitario, l’anno prima era stata inserita per mia iniziativa nello Statuto dell’Università di Roma, e nello stesso anno la Facoltà di Lettere dell’Università di Trieste chiese il bando di concorso per la docenza in tale materia, secondo le norme della legislazione italiana; il bando fu approvato dal Consiglio Superiore del Ministero della Pubblica Istruzione. Era questo un avvenimento di un certo rilievo nella storia o nella cronaca della micenologia e specialmente della filologia micenea; significava l’ingresso ufficiale della nuova disciplina nel mondo accademico, e meritava di essere ricordato in maniera tangibile, con una nuova iniziativa che ora comincia a concretarsi con il presente volume.

La Commissione giudicatrice della docenza era formata dai colleghi Luigia A. Stella, Giovanni Pugliese Carratelli, Carlo A. Mastrelli, Emilio Peruzzi, Antonio Giuliano, ed erano invitati come uditori i colleghi stranieri Michel Lejeune, Vladimir Georgiev, Louis Deroy, Monique Gérard, ai quali si aggiungeva la presenza di altri nostri amici e allievi italiani. C’erano inoltre gli stessi candidati alla docenza, che da principio formavano come aspiranti un certo numero fra italiani e stranieri, e per diversi motivi si ridussero alla fine in tre: Mario Doria, Jean-Pierre Olivier, e Anna Sacconi, ai quali il Centro di Studi Micenei è lieto di rivolgere in questa occasione i migliori auguri di un proficuo lavoro.

La serie di ‘Studi micenei ed egeo-anatolici’ si propone di raccogliere articoli, discussioni, memorie e note di diversi autori, nell’àmbito delle ricerche indicate dal titolo stesso e rivolte sia al settore più propriamente linguistico e filologico, sia alle indagini storiche nel senso più ampio del termine, sia a quelle archeologiche ed antiquarie. Saranno materia dei singoli volumi anche le revisioni e le messe a punto di problemi generali, nonché le informazioni bibliografiche e il notiziario di avvenimenti e scoperte e lavori in corso.

Si darà altresì notizia di organizzazioni e iniziative atte a promuovere il progresso scientifico sotto ogni profilo in questo campo;

in particolare si darà notizia dell’organizzazione e dell’attività del « Centro di studi micenei ed egeo-anatolici », che come gruppo qualificato di ricerca scientifica è stato costituito in seno al Consiglio Nazionale delle Ricerche e riconosciuto come tale fin dall’inizio del 1965 e provvisto di un congruo finanziamento. Tale Centro del CNR è ora costituito su quattro settori: filologico (rappresentato dal Centro di Studi Micenei, nonché da una sezione regolarmente istituita presso l’Università di Trieste), storico (presso l’Istituto di Storia Greca dell’ Università di Roma, diretto da G. Pugliese Carratelli), anatolico (presso l’Università di Pavia, diretto da P. Meriggi), archeologico (con sede ad Atene, diretto dal prof. Spyridion Marinatos).

Con il prezioso apporto dei colleghi P. Meriggi e G. Pugliese sono lieto che l’orizzonte segnato in un primo tempo alla collana degli’ Incunabula Graeca’ si sia ampliato verso i suoi termini naturali: il campo delle nostre indagini sulle origini greche si estende così verso il bacino orientale del Mediterraneo, che sempre più si dimostra collegato e saldato con l’occidente già nel secondo millennio a.C., durante i primi e splendidi incunaboli della civiltà ellenica.